I Tricotteri della Valle Po

La ricerca sul campo è una delle attività del Museo Civico di Storia Naturale di Carmagnola. Raramente vengono scoperte nuove specie di animali sul territorio cuneese: può succedere in ambienti difficili da percorrere, come le grotte, e anche lì risulta piuttosto raro. In ambiente epigeo, oltretutto non lontano doghi frequentati, è decisamente inaspettato.

Così, quando nel 2019 fu scoperto un nuovo insetto, tra l’altro di dimensioni non microscopiche, la cosa fece notizia e ne parlarono a più riprese i giornali locali.

La specie si chiama Drusus delmastroi, in onore al suo scopritore, Giovanni B. Delmastro, conservatore del Museo di Carmagnola.

La specie fu descritta sulla rivista Braueria dal prof. Malicky, uno specialista austriaco di livello mondiale.

Il luogo di ritrovamento è la Valle Frassaia, una valle laterale alla Valle Po, in destra idrografica, più o meno a metà strada fra Oncino e Paesana. Il ruscello scorre presso le Meire di Luset

I Tricotteri sono un Ordine di Insetti che, come dice il nome (tricos = peli) hanno peluria sulle 4 ali membranacee. Se ne contano circa 50.000 specie attualmente note: nella fase giovanile sono acquatici e costruiscono un astuccio di seta, che poi ricoprono con pietruzze, foglioline o detriti a seconda della specie. In Piemontese si chiamano “ portafäs” o “sabiulign” e sono ben noti ai pescatori che li usano spesso come esca. Vengono raccolti durante i monitoraggi biologici per la qualità delle acque, per esempio dall’ARPA quando studia i nostri fiumi tramite i metodi IBE o, recentemente, StarICMI, perché sono tra gli animali più esigenti ecologicamente: se l’acqua è inquinata, non riescono a viverci (i 3 gruppi più esigenti in questo senso sono gli Efemerotteri, i Plecotteri e i Tricotteri).

Dopo lo sfarfallamento sono animali crepuscolari o notturni, che volano da qualche settimana a pochi mesi.

Drusus delmastroi, in particolare, si presenta molto simile ai Tricotteri già noti: l’insetto adulto sfarfalla in primavera, il colore è smorto, corpo giallastro con macchie brune, lunghe antenne nerastre, come anche le zampe, ali traslucide grigio-brune con macchioline chiare.

Un’altra particolarità è nel fatto che lo stesso Delmastro, 17 anni prima, scoprì un altro Tricottero nuovo per la scienza, sempre nel Comune di Paesana: stavolta a Pian Munè: ma in questo caso lo sfarfallamento avviene in autunno. Gli fu assegnato il nome Consorophylax delmastroi.

Lo studio di questi insetti può risultare ostico proprio per le abitudini di vita e la duplice forma larvale – adulta: ad oggi non sono ancora note le forme giovanili acquatiche con i loro astucci.

BIBLIOGRAFIA

 

Il Museo Civico di Storia Naturale di Carmagnola: QUI

 

Delmastro G.B., GagginoA., Giachino P.M., MorisiA., Rastelli M. (eds). Ricerche sugli ambienti acquatici del Po Cuneese - Interreg IIIA“Aqua”. Memorie dell’Associazione Naturalistica Piemontese, 2007, 8: 75-95

Scaricabile da QUI

 

Hans Malicky, 2004 – Neue Köcherfliegen aus Europa und Asien. Braueria (Lunz am See, Austria) 31: 36-42.

 

Hans Malicky, 2020: Ein neuer Drusus (Trichoptera, Limnephilidae) aus dem Piemont: Drusus delmastroi n.sp. – Braueria – 47: 38.

 

Tutte le foto sono  © G.B. Delmastro

 

 

 

Autore: G.B. Dalmastro, Dario Olivero

Tag: Tricotteri, valle Po, Museo di Carmagnola