Tarlo asiatico del fusto

Sotto il nome italiano di "tarlo asiatico" si distinguono due specie di Coleotteri molto simili fra loro: Anoplophora glabripennis e Anoplophora chinensis. Al momento, in Piemonte è noto solo A. glabripennis, mentre in Lombardia sono presenti entrambe le specie.

A. chinensis attacca anche le radici superficiali e le ceppaie degli alberi, che devono quindi essere rimosse insieme a tutto il resto della pianta, mentre A. glabripennis attacca solo la parte aerea (fusto e rami).

In questa sede si descrive solo A. glabripennis, presente in Piemonte: è un insetto di quarantena per l'Unione Europea, che con la Decisione della Commissione 893 del 9.06.2015 ha stabilito specifiche misure obbligatorie per impedirne l'introduzione e la diffusione.

 

COME SI RICONOSCE

Gli adulti sono insetti neri lucenti, con macchie bianche o giallastre sulle elitre (le ali dure). Queste macchie possono variare molto in numero e forma.

Le antenne hanno 11 segmenti, ognuno nero con la base bianca-azzurrognola.

I maschi sono lunghi 2 cm e le antenne sono molto lunghe, circa 1,5 volte il corpo.

Le femmine sono più grandi: 3,5 cm circa, ma le antenne sono poco più corte che nel maschio: solo poco più lunghe del corpo.

Le larve sono apode (senza zampe), bianco - crema, col capo appiattito. Quando sono a fine crescita arrivano a misurare dai 3 ai 6 cm.

COMPORTAMENTO

Le femmine scavano con le mandibole un piccolo foro a forma di cono, circolare, sul tronco o sui rami di molte specie di alberi, e vi depongono un uovo. La femmina può deporre solo nel legno vivo, ma la larva si può sviluppare anche nel legno successivamente segato.

Ogni femmina può deporre 25-40 uova. La larva crescerà nutrendosi del legno e scaverà una galleria che può compromettere la salute e la stabilità del ramo o del tronco, se sono in molti.

Ogni larva può distruggere fino a 1000 cm3 di legno scavando gallerie nel fusto.

Dopo 1 o 2 anni, a seconda del legno, del clima e delle condizioni di crescita, la larva compie la metamorfosi incrisalidandosi in primavera negli strati sotto la corteccia. L'insetto adulto emerge scavando un foro di uscita perfettamente circolare di circa 1 cm di diametro.

Dalle gallerie viene emessa una grande quantità di rosura e anche linfa, in certi alberi come gli aceri. La segatura ha la particolarità di accumularsi alla base dell'albero, risultando spesso ben visibile, ed ha la caratteristica di essere formata da piccole striscioline, anziché pezzetti squadrati o tondeggianti.

Gli adulti si nutrono di foglie, picciuoli e corteccia dei giovani getti.

 

DOVE VIVE

La specie è originaria della Cina e della Corea, ma è ormai diffuso in Europa centrale, Italia, Finlandia, Gran Bretagna, e oltreoceano si trova in alcuni stati del nord America. E' presente anche in alcune isole del Pacifico e ne viene seguita la diffusione anche in nuova Zelanda: si tratta quindi di un grave problema a livello mondiale.

Raggiunge nuove zone soprattutto grazie al commercio di legname, che può essere sottoforma di assi o listelli per imballaggi, ma anche con piante importate vive, come bonsai o aceri ornamentali. Pare però che la maggior causa di diffusione siano i pallet di legno  casse di imballaggio per i graniti provenienti dalla Cina: spesso i trattamenti termici previsti non vengono fatti, o non sono fatti correttamente a fondo.

L'EPPO (European and Mediterranean Plant Protection Organization) riporta che le azioni di contenimento e eradicazione si sono dimostrate efficaci in diversi casi: delle 15 infestazioni europee, 23 focolai sono stati sradicati. La specie è stata eradicata con successo in Austria (luogo di prima segnalazione europea, dopo 12 anni di lotta), Belgio, Paesi Bassi, Svizzera, Gran Bretagna, Finlandia, Montenegro. Rimane presente in Francia, Germania, Italia, Polonia e, fuori dall'Europa, in Libano.

In Italia gli abbattimenti in Lombardia hanno permesso di sacrificare sempre meno piante di anno in anno, fino a rendere la situazione sostenibile, seppure non ancora con l'eradicazione completa.

IL TARLO ASIATICO IN PIEMONTE

il Tarlo asiatico è stato trovato in Europa per a prima volta nel 2001 in Austria e nel Regno Unito, mentre l'affine A. chinensis è segnalato in Italia fin dal 2000 (Lombardia).

In Italia, A. glabripennis fu segnalato per la prima volta nel giugno 2007 in un giardino privato in Lombardia, mentre in Piemonte è stato scoperto su degli aceri nel luglio 2018 a Vaie (TO) in due punti distinti.

Nel settembre del 2018 è stato avvistato anche a Cuneo: i Tarli asiatici avevano attaccato 87 aceri, 3 betulle e 1 ippocastano nella zona della frazione Madonna dell'Olmo. Da allora le ricerche si sono estese fino alla scoperta sui viali cittadini di Cuneo e al conseguente abbattimento degli alberi di una parte della ripa del Lungostura J.F. Kennedy.

 

SPECIE COLPITE

Sono note molte specie di alberi e anche alcuni arbusti che possono essere colpite dal tarlo asiatico:

  • acero
  • betulla
  • carpino
  • Cercidiphyllum
  • faggio
  • frassino
  • ippocastano
  • Koelreuteria
  • olmo
  • ontano
  • pioppo
  • platano
  • salice
  • tiglio
  • e può usare anche altre specie.

E' stata registrata una mortalità fino al 30% delle piante nelle zone colpite.

 

COME SEGNALARE

Se si avvista un esemplare, o si scopre una pianta colpita, bisogna segnalare il caso a:

Settore Fitosanitario Regionale: tel. 0114321473

piemonte.fitosanitario@remove-this.regione.piemonte.it

 

Ulteriori numeri di contatto sono riportati in fondo a questa scheda.

 

COME SI AGISCE

La Regione ha l'obbligo di seguire il protocollo stabilito dall'Unione Europea, che consiste in precise azioni per tentare di eradicare l'insetto. I Servizi Fitosanitari effettuano monitoraggi annuali per controllare gli alberi di possibili focolai di infestazione.  

Possono essere installate delle trappole a feromoni che servono a individuare le zone di contagio: l'odore attira gli individui che, sbattendo contro i pannelli neri, cadono nel vaso sottostante.

La normativa prevede l'abbattimento obbligatorio delle piante colpite e di tutte quelle appartenenti alle specie soggette a infestazione nel raggio di 100, anche se non presentano segni evidenti di infestazione. Gli abbattimenti sono effettuati a spese della Regione Piemonte, e il proprietario può scegliere se devitalizzare le ceppaie o rimuoverle, e può richiedere una nuova pianta per ognuna delle abbattute, scelta fra le specie evitate dal tarlo.

Le piante abbattute devono essere cippate e successivamente sottoposte a incenerimento nel periodo autunnale o invernale.

Una tecnica che venne usata in Piemonte consisteva nel lasciare in piedi un albero-trappola nella zona infestata, così da attrarre i Tarli residui e poi eliminarli in una unica azione prima della successiva generazione.

Le norme europee prevedono, oltre alla lotta obbligatoria, anche dei controlli nel raggio di 2 Km dalla pianta infestata, sia su suolo pubblico che privato.

I tecnici incaricati si muovono a squadre di 2 persone, dotate di tesserino di riconoscimento e giubbotto ad alta visibilità. Possono essere anche usati cani addestrati appositamente a riconoscere l'odore prodotto dai tarli. Su ogni pianta controllata viene apposto un cartellino numerato metallico verde o grigio.

Ricordiamo che, sebbene il tarlo sia distruttivo per gli alberi, è assolutamente innocuo per l'uomo e gli animali.

 

CONTATTI

Giovanni Bosio

Environment park, palazzina A2 L via Livorno, 60 - 10144 Torino

Tel. 0114323721

Email: entomologia@remove-this.regione.piemonte.it

 

Emanuela Giacometto

Environment park, palazzina A2 L via Livorno, 60 - 10144 Torino

Tel. 0114323715

Email: entomologia@remove-this.regione.piemonte.it

 

Paola Gotta

Environment park, palazzina A2 L via Livorno, 60 - 10144 Torino

Tel. 0114323716

Cell. 3356079384

Email:

paola.gotta@remove-this.regione.piemonte.it

 

Settore Fitosanitario Regionale: tel. 0114321473

 

piemonte.fitosanitario@remove-this.regione.piemonte.it

Bibliografia

 

QUI la storia della diffusione e della lotta al Tarlo asiatico

 

QUI la pagina dedicata al Tarlo asiatico sul sito del MPI (Ministry for Primary Industries della Nuova Zelanda)

 

QUI la pagina dedicata sul sito della Regione Piemonte

Link diretti a pdf dal sito della Regione Piemonte:

 

Presentazione attività 2019-202

 

Piano di eradicazione 2018-2020

 

Pieghevole Anoplophora glabripennis

 

Locandina Anoplophora glabripennis

 

Archivio fotografico Anoplophora glabripennis

 

Avviso completo monitoraggio CUNEO 2020-2021

 

Normativa correlata (Servizi fitosanitari e PAN): misure di lotta, definizione di zone, contributi compensativi

 

Avviso completo (Cuneo) e documenti allegati