I Ciciu del Villar

Ciò che rende unici i Ciciu è l'ambiente in cui essi si sono formati. Colonne di erosione su conoidi alluvionali e con blocchi di crollo non sono al momento segnalati in nessun altro luogo in Italia e nel mondo.

I CICIU

I “Ciciu 'd pera” (in piemontese: pupazzi) del Villar sono particolari forme geologiche dette "colonne di erosione" o "piramidi di terra", formatesi su un conoide alluvionale. Di solito queste forme di erosione si trovano su terreno morenico, quindi in contesto glaciale: invece la formazione su conoide non è nota in altre parti del mondo e pare proprio essere l'unica attualmente conosciuta.

L'area dei Ciciu occupa la località Costa Pragamonti nei pressi di Villar San Costanzo, allo sbocco della Val Maira.

 

  • i "cappelli" dei Ciciu sono formati da gneiss occhiadino, che è una roccia silicica metamorfica, la più antica delle nostre montagne e risale a circa 300 milioni di anni fa. I cappelli sono posti a diversi livelli e ciò indica che più frane, probabilmente causate da terremoti o da intense precipitazioni, hanno agito in periodi diversi sul conoide.
  • I “gambi” sono costituiti da un insieme di ciottoli appuntiti (si tratta di una breccia) e da argilla di colore generalmente rossastro per la presenza di ossidi di ferro. I gambi sono ancora oggi molto suscettibili all’erosione dell’acqua, soprattutto durante le piogge intense; queste ultime agiscono in particolar modo sui quei Ciciu che non possiedono più un cappello alla loro sommità.

 

LA FORMAZIONE

I Ciciu si formarono circa 12.000 anni fa, in seguito alla fusione dei ghiacciai dell’ultima fase glaciale, detta Würm. In quel periodo le acque di fusione del ghiaccio ingrossarono il torrente Fanssimagna favorendo l’erosione delle pendici del Monte S. Bernardo e trasportando ciclicamente a valle un’enorme massa di detriti fini e ciottolosi. Si formò così un conoide alluvionale costituito dal terreno che attualmente forma i “gambi” dei Ciciu. I cappelli di questi “funghi di pietra” invece, si staccarono dalle pendici del versante in seguito a frane e terremoti, ricoprendo il terreno alluvionale e venendo in seguito ricoperti a loro volta da altro materiale alluvionale trasportato dal ruscellamento sparso.

Contemporaneamente, il Maira incideva i suoi stessi sedimenti in seguito al sollevamento tettonico della pianura, che interessò tutta la regione. La profonda incisione si nota bene nella località Tagliata, in prossimità della recente pedancola che attraversa il fiume Maira collegando le frazioni Morra di Villar al Monastero di Dronero. Il torrente Fanssimagna (che nelle antiche carte è indicato come "fons si magna", cioè fonte molto grande) raccoglieva la fitta rete di rigagnoli che percorrevano il conoide; giunto alla pianura, in corrispondenza della frazione Morra, subì una cattura da parte del rio Talù. Una cattura fluviale consiste nella deviazione di un corso d'acqua che abbandona il suo precedente letto per gettarsi in quello di un altro, che sarà il suo nuovo percorso: in questa scheda se ne parla a proposito del Tanaro. Il torrente finì così per confluire nel Maira molto più a valle, all'altezza di Busca, e come spesso avviene in questi casi si innescò l'erosione rimontante, che avrebbe risalito il suo corso approfondendone il letto fino alle pendici della montagna nei pressi della Riserva dei Ciciu del Villar.

Il meccanismo che portò alla luce i Ciciu fu dovuto all'azione combinata dell'improvviso sollevamento del terreno, generato dai movimenti tettonici avvenuti nel Pleistocene superiore, insieme all'erosione causata dalla cattura del Fanssimagna, che iniziò così ad erodere il terreno che prima aveva depositato. Dunque i sassi che prima erano stati coperti dai detriti alluvionali vennero riportati di nuovo alla luce, riparando a guisa di ombrelli le colonne di erosione e compattando il terreno sottostante col proprio peso.

I CICIU OGGI

Tale fenomeno non si è fermato, infatti nuovi Ciciu si formano tuttora, perché l’azione erosiva del torrente continua anche ai giorni nostri per effetto del dilavamento delle piogge, anche se attualmente la copertura vegetale e la diminuzione delle precipitazioni rende il processo più lento. Anche dal confronto con le foto della prima metà del '900, conservate negli archivi comunali, si nota che diversi Ciciu sono nel frattempo crollati; il fenomeno dell'erosione del gambo accelera ed è piuttosto veloce quando viene perso il cappello.

Nel 2000 un censimento effettuato dal dott. Alberto Costamagna, ricercatore del Dipartimento di Geografia Fisica dell'Università di Torino, contò 479 Ciciu, distribuiti su un'area di 0,25 Km2, con altezze che variavano da un minimo di 0,5 m a un massimo di 10 m, ma la maggioranza non supera i 2 m. Il diametro del gambo varia da 1 a 7 metri (in media intorno  ai 3 m) e quello del cappello arriva a un massimo di 8 m.

FLORA E FAUNA

In passato si coltivava la vite, in alterne vicende di cura e abbandono. I boschi attuali sono composti da roverella, castagno, pioppo tremulo, betulla, sambuco, ciliegio e acero montano, più alcune piantumazioni a conifere come pino silvestre e larice. In  alcune conche si osserva la colonizzazione della robinia. Il versante è esposto a sud e favorisce la crescita di specie termofile su terreno arido e substrato acido per via delle rocce silicee di gneiss e micascisti: ginestra, brugo (Calluna vulgaris), ginepro, melissa e timo. Nel sottobosco crescono anche mirtilli e felci.

La fauna è rappresentata da molte specie boschive di uccelli come picchio rosso minore e allocco; il falco pellegrino nidifica da tempo in zona. I boschi sono percorsi da scoiattolo, tasso, faina, donnola, volpe, cinghiale e capriolo. Fra i rettili si segnalano biacco, natrice dal collare, vipera e coronella austriaca, mentre fra gli anfibi è interessante la presenza di salamandra pezzata e tritone crestato.

LA RISERVA

Nel 1989 i Ciciu del Villar sono diventati una riserva naturale che dal 1 gennaio 2016 è gestita dall'Ente di gestione delle Aree Protette Alpi Marittime e si trova a Villar San Costanzo, ad una quota compresa tra 650 e 950 metri con una superficie di 64 ha.

È visitabile tutto l'anno. Dal grande parcheggio si passa al Centro visite, dove sono anche esposti dei plastici che raccontano la formazione dei Ciciu. In alcuni periodi dell'anno l'ingresso all'are è a pagamento: il piccolo contributo richiesto viene utilizzato per mantenere aperto il Centro visite, il servizio informazioni turistiche e per la manutenzione delle aree attrezzate.

Sul sito dell'Associazione Turistica Pro Villar si trovano i prezzi e gli orari aggiornati e si possono prenotare visite guidate per gruppi e scolaresche; è anche possibile affittare e-bike per organizzare escursioni cicloescursionistici fra Dronero, Villar San Costanzo e Busca.

 

https://www.ciciutours.com/

 

Contatti:

cell. 0171 696206

segreteria@provillar.it

 

L'Associazione gestisce la riserva da fine marzo a inizio novembre; nei periodi di chiusura i sentieri sono sempre aperti per la libera percorrenza.

GLI ITINERARI

La Riserva dei Ciciu è attraversata da diversi sentieri che possono essere percorsi singolarmente o in sequenza.

Percorso Ciciuvagando: circa 45 minuti. Conduce al centro dell'area dei Ciciu e nel bosco vicino. Per preservare le piccole costruzioni nell'area, si sono restaurati tre edifici che un tempo erano adibiti a essiccatoi per castagne e ricovero attrezzi, più un quarto: oggi ospitano dei pannelli didattici che raccontano la Riserva, l'origine e le leggende dei Ciciu, la storia del sito, con l'abbazia e la chiesa di S. Costanzo al Monte e la natura della Riserva. Infine, nella parte bassa, diversi cartelli spiegano le piante caratteristiche che si incontrano lungo il percorso.

Percorso Escursionistico: circa 2 ore. Inizia da una diramazione del Ciciuvagando e prosegue lungo la Costa Pragamonti verso il colle Liretta. Con un tempo totale di 3 ore si può arrivare fino al colle Liretta, dove decollano i deltaplani e i parapendio.

In zona, ma tassativamente non sui Ciciu, si pratica anche il bouldering, la pratica sportiva di arrampicata sui massi: si tratta di un importante sito di riferimento nel cuneese per questo sport.

A questo LINK si trova la pagina degli itinerari descritti in dettaglio.

I DINTORNI

Le aree rurali e naturali della zona di Villar San Costanzo risentono degli interventi sul territorio eseguiti fin dal medioevo. L'ex Abbazia benedettina di Villar fu voluta da re longobardo Ariperto nell'anno 712: furono i monaci benedettini a bonificare la vicina zona paludosa nota come "Cannetum", mentre nel 1470, per volere del marchese Ludovico II di Saluzzo, fu costruito il Canale Comella che ancora oggi irriga le campagne di Villar. L'altro importante centro religioso dell'area è la Chiesa di San Costanzo al Monte, risalente all'VIII secolo su una precedente cappella: conserva affreschi risalenti all'XI secolo: le due istituzioni hanno storie parallele ed entrambe influirono sul paesaggio che si può osservare oggi.

Dal punto di vista naturalistico, si segnalano i Sentieri del Maira e la Pedancola (ponte tibetano), che attraversa il Maira poco distante dalla zona dei Ciciu. Il percorso per ebyke segnalato in bacheca all'ingresso dell'area attraversa tutti questi luoghi e diversi altri importanti centri culturali e turistici e si può consultare QUI

 

LEGGENDE

Un breve cenno relativo alle leggende che riguardano l’origine dei Ciciu: la prima racconta che sarebbero state delle “masche” (= streghe) che vennero tramutate in pietra durante un sabba interrotto da una tempesta; la seconda – più famosa – narra che essi sarebbero il risultato di un miracolo di S. Costanzo, soldato romano appartenente alla Legione Tebea, che divenne cristiano ed evangelizzò parte delle vallate cuneesi: la leggenda narra che per sfuggire ai soldati romani che volevano ucciderlo, si voltò, li maledisse e li tramutò in pietra trasformandoli appunto in Ciciu. Fu in seguito martirizzato tra il 303 e il 305 d. C. (sotto l’imperatore Diocleziano) proprio poco lontano dai Ciciu stessi, sulla collina che sovrasta il paese di Villar dove attualmente sorge il santuario di S. Costanzo al monte a lui dedicato.

LA VISITA

Per la visita si rimanda ai siti di Conitour e Associazione Turistica Pro Villar, che riportano tutte le informazioni su orari e prezzi. Indicativamente, l'accesso è libero da novembre a marzo, e a pagamento (3 euro) da aprile a ottobre. Il centro visita con i plastici e la documentazione si trova all'inizio dei percorsi.

Il sentiero Ciciuvagando può essere percorso senza difficoltà in condizioni di cielo sereno, durante tutto l'anno, ma ci si trova sulla conoide con terreno fine e argilloso che durante le piogge può diventare sdrucciolevole. Si consiglia anche la deviazione verso il punto panoramico. Tutti i passaggi sono segnalati da cartellonistica. La fontana sul percorso, vicino al punto panoramico, indica "acqua non potabile", ma ci si può fornire all'inizio del sentiero.

Il sentiero escursionistico è più ripido e richiede maggiore attenzione; si percorre in circa due ore.

Tutti i sentieri sono sterrati e non adatti a carrozzelle e passeggini.

Nei passaggi prativi e boschivi si possono trovare anche tracce di animali, sorgenti, piante, che fanno parte integrante, insieme ai Ciciu, del percorso e dell'interesse della visita.

Naturalmente è tassativamente vietato salire sui Ciciu: si tratta di forme geologiche delicate e in mutazione, che vanno rispettate.

 

BIBLIOGRAFIA

 

Sitografia

 

AlpiCuneesi.it: descrizione dei sentieri

 

Archeocarta: L'abbazia di San Costanzo al Monte

 

Aree Protette Alpi Marittime:

 

Associazione Ciciutour: prezzi e orari aggiornati, prenotazioni

 

Associazione Conitour:  programma per la stagione, orari e prezzi

 

Associazione Turistica Pro Villar: pagina dedicata ai Ciciu con orari, costi e informazioni sui Ciciu

 

ATL (Azienda Turistica Locale del Cuneese: la riserva dei Ciciu con i sentieri

 

Comune di Villar San Costanzo: pagina dedicata ai Ciciu

 

Fondoambiente: L'abbazia di San Costanzo al Monte

 

Guidatorino: pagina dedicata ai Ciciu

 

Naturaoccitana: pagina dedicata ai Ciciu sul sito di Enrico Collo

 

Parchiaperti: pagina dedicata ai Ciciu

 

Su Google Earth: Percorso per ebyke

 

Wikipedia: pagina dedicata ai Ciciu

 

Pubblicazioni:

Alberto Costamagna, 2000: Studio su un geotopo della bassa Val Maira: le piramidi d'erosione di Villar San Costanzo, Acc. Sc. Torino - Atti Sc. Fis. 134 (2000), pp.87-98; nota presentata dal Socio corrispondente Augusto Biancotti.

Nel visualizzatore di modelli 3D sottostante si può vedere un modello 3D di un reale Ciciu (nella foto a destra).

Questa tecnologia permette di ricreare in piccolo um modello tridimensionale che può essere usato come supporto tattile per non vedenti, o come oggetto per diorami, esposizioni ecc...

Il file STL è liberamente scaricabile per la stampa 3D in licenza CC-BY 4.0, citando l'autore Alessio Ferrari.

 

 

 

 

Autori: Ornella Reinaudo, Enrico Collo

 

 

Tag: Ciciu, Villar San Costanzo, pramidi di terra, colonne di erosione, cattura, riserva