Area Naturalistica "Paolo Peila" - Sanfrè

Nella pianura di Sanfré, non distante dalle risaie, sorge un'area naturalistica che ospita una stazione di inanellamento scientifico di uccelli. Si tratta di un'area privata, nata in seguito a un'opera di recupero ambientale su terreni coltivati.

 

LA STORIA

In passato, l'area di 10.000 mq era di proprietà della famiglia Peila, il cui figlio Paolo era studente in Scienze Naturali all'Università di Torino. Attivo in campo ornitologico, svolgeva la tesi di Laurea sul comportamento alimentare dei corvidi nella pianura cuneese ed eseguiva monitoraggi in Provincia di Cuneo. Inoltre portava avanti una attività di inanellamento scientifico insieme a Mimmo Ferro, veterano degli inanellatori nel cuneese.

L'attività appassionata di Paolo si interruppe tragicamente a causa di un incidente automobilistico che ne causò la scomparsa in giovane età. Il padre, Giovanni Peila, decise di vendere l'area curando però che fosse destinata a scopi scientifico-naturalistici, in memoria del figlio. Mimmo Ferro si occupò di cercare un nuovo proprietario, e lo trovò nel suo amico di lunga data Piero Mollo.

L'atto notarile fu stipulato l'8 agosto 2007. L'area era già boscata e aveva la caratteristica, unica per la zona, di ospitare un piccolo canneto. Presto (20 febbraio 2010) l'area sarebbe stata ampliata con l'acquisto della zona adiacente aggiungendo altri 6500 mq, per un totale 16.500 mq. L'anziana proprietaria di questa nuova area la cedette a prezzo di favore quando seppe l'uso che se ne sarebbe fatto.

Iniziò quindi il lavoro di ripristino ambientale sul nuovo acquisto: nel tempo era stato usato come discarica abusiva, al punto che furono necessari due viaggi con un camion a pieno carico per smaltire i rifiuti nell'area ecologica di Bra (perfino una betoniera con ancora il cemento indurito all'interno). L'abbandono di rifiuti si è ripetuto nel tempo, rendendo necessari diversi interventi sia sul campo, sia in sede giudiziaria.

Il passo successivo fu arare il terreno e prepararlo per la messa a dimora dei piantini. In questa fase partecipò anche Luca Cristaldi (Parco del Po), e insieme a Riccardo Mollo e alcuni amici furono piantumati i nuovi alberi.

L'AREA NATURALISTICA

La prima zona, di 10.000 mq, era già stata allestita da Paolo Peila e Mimmo Ferro, che vi piantarono i primi alberi e conservarono il canneto. Secondo le indicazioni di Mimmo Ferro, non furono fatti altri interventi, lasciando che l'area si sviluppasse per vie naturali. In seguito vi è stato anche un incendio doloso, ma il canneto si è riformato in breve tempo.

A partire dal 2010, nella nuova area furono piantumate queste essenze: l'elenco può tornare utile anche per chi volesse ricreare un piccolo bosco planiziale, oggi sempre più raro nelle zone del cuneese:

Ontano bianco (Alnus incana)

Spin Cervino (Rhamnus cathartica)

Pado ( (Prunus padus),

Frangola (Rhamnus frangula),

Ciliegio selvatico (Prunus avium),

Pero selvatico (Pyrus pyraster),

Melo selvatico  (Malus sylvestris),

Caco selvatico (Diospyros kaki),

Corniolo (Cornus mas), 

Biancospino (Crataegus monogyna),

Agazzino (Piracantha coccinea),

Gelso bianco (Morus alba),

Gelso nero (Morus nigra),

Tiglio (Tiliavulgaris),

Acero (Acer campastris),

Quercia (Quercus sp),

Fico (Ficus carica),

Betulla (Betula pendula),

Frassino (Fraxinus excelsior),

Cerro (Quercus cerris),

Nespolo (Mespilus germanica)

Pioppo bianco (Populus alba)

Sorbo dell’uccellatore (Sorbus auscuparia)

 

Nel 2013 furono installate circa 30 cassette nido sui vecchi salici, occupati nel tempo soprattutto da Cincie e alcuni Storni. A volte ospitano anche dei Moscardini per il letargo invernale.

Nella zona sono stati osservati rapaci diurni e notturni, come il Gufo comune. Nel canneto sono frequenti i Migliarini di palude.

Il terreno è argilloso, come gran parte del Roero, e durante le piogge l'acqua può ristagnare in superficie (nei pressi, infatti, vi sono le risaie). La falda idrica è poco profonda ed è in relazione con l'antico passaggio del Tanaro in questa zona (vedi scheda QUI). Nonostante questo, in anni particolarmente secchi, come ultimamente accade di frequente, i canali possono disseccarsi completamente durante l'estate, per periodi anche relativamente lunghi. In questi canali è presente anche la Nutria.

Il bosco e il canneto rappresentano degli ambienti difficili da trovare nella pianura coltivata e alcuni animali specifici di questi ambienti tendono quindi a concentrarsi qui. Non solo uccelli, ma anche Mammiferi (Ghiri, Moscardini, Scoiattoli rossi, Caprioli...), oltre a Anfibi e alcuni Rettili. Fra gli insetti è notevole l'interessante presenza di galle di Andricus sp. sulle querce più vecchie.

 

LE RICERCHE SCIENTIFICHE

Dopo la dismissione del roccolo di Baldissero d'Alba, l'area naturalistica Paolo Peila è rimasta l'unica attiva in zona per gli inanellamenti scientifici.

L'attività fu svolta già nei primi tempi da Mimmo Ferro e Paolo Peila, mentre oggi è seguita da Bruno Tibaldi, ornitologo del Museo Segre di Cherasco, che esegue il progetto nazionale coordinato dall'ISPRA.

La banca dati degli inanellamenti fa sempre capo al Museo di Storia Naturale Craveri di Bra, che raccoglie i risultati della Provincia di Cuneo per poi trasmetterli all'ISPRA, mentre il GPSO di Carmagnola si occupa delle ricerche ornitologiche.

 

RISULTATI DELL'ATTIVITÀ DELL'INANELLAMENTO

Per citare solo alcuni risultati dell'attività di inanellamento, si ricorda il Pagliarolo (Acrocephalus paludicola): nel 1987 furono inanellati anche i pulli. Il Pendolino (Remiz pendulinus), non frequente nelle nostre zone, fu rinvenuto nel 2017 (4 catture), così come Balia nera (Ficedula hypoleuca), dal 2015 al 2018, Zigolo golarossa (Emberiza leucocephalos, 1 sola cattura nel 1997) e Zigolo minore (Emberiza pusilla, 1 cattura nel 1003 e 2 nel 2002), Averla maggiore (Lanius excubitor,1 individuo nel 2001), mentre la specie più frequente nelle reti resta il Migliarino di palude (Emberiza schoeniclus), presenza quasi costante con un massimo di catture di 498 nel 2002. Questi dati sono aggiornati al 2019.

Gli anelli permettono di riconoscere gli individui singolarmente, quando vengono ricatturati, consentendo la raccolta di dati come longevità, variazioni nello stato di salute, distanza percorsa ecc... Fra gli uccelli ricatturati nell'Area Paolo Peila fino al 2019, che presentavano già un anello, c'è stata una Cannaiola verdognola (Acrocephalus palustris) inanellata a Vransko jezero in Croazia nel 2012, e 11 ricatture di Migliarini di palude (Emberiza schoeniclus) di cui 3 dall'Austria , 1 dalla Francia, 3 dalla Germania, 3 dalla Repubblica Ceca e perfino 1 dalla regione di Örebro in Svezia, nel 1993.

Sempre al 2019, erano 49 in totale le ricatture di Migliarini di palude (Emberiza schoeniclus) inanellati all'interno del Piemonte. L'attività prosegue tutt'ora (2022), curata da Bruno Tibaldi del Museo Segre di Cherasco. Per ulteriori informazioni sull'inanellamento scientifico nell'area, contattare il GPSO.

 

L'ATTIVITÀ DIDATTICA

L'area ha ospitato a più riprese delle attività di educazione ambientale, con gruppi in visita e scolaresche, coordinati dal Museo Craveri di Bra.

 

I DINTORNI

La pianura è intensamente coltivata ma offre canali e piccole macchie di alberi nelle zone abbandonate. A circa 1 Km a sud sorge un'altra area interessante, senza canneto, ma con un lago irriguo, un bosco, radure e alcuni canali. Anch'essa è un'area privata.

 

CONSIGLI DI VISITA

Trattandosi di una proprietà privata, è consigliabile rivolgersi al Museo Craveri o al GPSO per organizzare una visita.

Serviranno scarponcini e abbigliamento adatto a un bosco fitto; durante i periodi piovosi ci sarà fango sulla strada sterrata interna. Si consiglia naturalmente binocolo o macchina fotografica, ma soprattutto occorre muoversi in silenzio per non disturbare gli animali. Si raccomanda il massimo rispetto per la natura del luogo, quindi non spezzare rami, non correre, non fare rumore, e ovviamente non abbandonare rifiuti, segnalando al Museo Craveri o al GPSO eventuali violazioni.

BIBLIOGRAFIA

 

GPSO: Gruppo Piemontese Studi Ornitologici: sito internet

 

Elenco di pubblicazioni sull'inanellamento in Piemonte, scaricabili in PDF dal sito del GPSO

 

Il modulo di richiesta dei dati ornitologici dal sito del GPSO

 

Contatti per il GPSO: gpso.posta@remove-this.gmail.com

 

Contatti per il Museo Craveri di Bra:

Tel. 0172 412010 craveri@comune.bra.cn.it

 

 

 

 

Scheda a cura di: Pietro Mollo, Bruno Tibaldi, Dario Olivero