I Chirotteri di Staffarda

Immersa in uno degli ultimi lembi di bosco planiziale con presenza di aree umide e ambienti agricoli, l’Abbazia benedettina cistercense di Staffarda, nel comune di Revello (CN) fu costruita nel XII secolo (la fondazione risale al 25 luglio 1135) per divenire un luogo di trasformazione e scambio dei prodotti delle campagne circostanti dopo estese opere di bonifica.

L’Abbazia di Staffarda, di proprietà della Fondazione Ordine Mauriziano, gestita in collaborazione con dialogART, è uno dei siti italiani di maggior rilevanza conservazionistica in quanto ospita, ogni estate, un’importante colonia riproduttiva di Chirotteri (pipistrelli). La colonia (chiamata nursery) è composta da circa 1200 femmine appartenenti a due specie “gemelle”: il Vespertilio maggiore (Myotis myotis) e il Vespertilio di Blyth (Myotis blythii) che, da aprile ad agosto, sono intente a partorire ed allevare ciascuna il proprio piccolo. Le nursery necessitano di un microclima idoneo, buio e tranquillità, e per questo i Chirotteri hanno scelto spontaneamente un locale appartato all'interno del complesso, che un tempo era adibito a "camera calda": si trattava dell'unico locale riscaldato nel complesso abbaziale. Quest'area è stata quindi attrezzata per ospitare al meglio i pipistrelli, chiudendo l'accesso alle visite turistiche ma lasciando opportuni passaggi perché i Chirotteri possano entrare ed uscire liberamente. Il pubblico può osservarli senza disturbarli nell'adiacente "laboratorio dei monaci", attraverso un monitor a cui è collegata una videocamera a infrarossi che riprende in diretta la loro attività diurna.

I Chirotteri sono ottimi bioindicatori della qualità ambientale e svolgono un ruolo ecosistemico di fondamentale importanza e, pertanto, tutte le specie sono protette dalle normative vigenti.

In tutto il Piemonte e la Valle d'Aosta si conoscono 7 colonie di Vespertilio maggiore e/o Vespertilio di Blyth, ma solo 4 hanno dimensioni significative: la colonia di Staffarda è una delle 4, e la sua protezione ha rilevanza internazionale e un esempio di tutela integrata dei beni culturali e ambientali.

I terreni della Tenuta di Staffarda, di proprietà della Regione Piemonte, preservano ancora aree agricole a pascolo tradizionale, seminativi, pioppeti maturi con presenza di sottobosco e rinnovazione a Farnia (Quercus robur), aree boscate (querco-carpineti), filari e risorgive a scorrimento libero. Per questi habitat e per la presenza di Chirotteri, l’area fa parte del Sito di Importanza Comunitaria “Boschi e colonie di Chirotteri di Staffarda” (IT1160041) della Rete Natura 2000 (665,80 ha), sui territori dei Comuni di Saluzzo, Revello e Cardè, gestito dall’Ente di Gestione delle Aree Protette del Monviso dal 2010. La Stazione Teriologica Piemontese esegue ogni anno il censimento degli esemplari presenti per comprendere l’andamento della colonia.

Le due specie sono molto simili. Hanno entrambe una lunghezza capo-tronco di 6-8 cm e un'apertura alare di 35-40 cm.

Ogni notte, gli esemplari escono dal rifugio per raggiungere le aree di caccia circostanti quali boschi radi, parchi e coltivi. Possono allontanarsi anche di 10-15 Km, per poi tornare alla nursery a fine caccia. Come tutti i Chirotteri europei, anche queste due specie si nutrono di insetti e altri artropodi. In particolare, il Vespertilio maggiore cattura preferibilmente grossi coleotteri carabidi e i grillotalpa, catturati dove l'erba è più rada e spesso nei boschi, mentre il Vespertilio di Blyth è specializzato a catturare ortotteri quali cavallette ed altri, posati sulla vegetazione erbacea dei prati.

Verso la metà di giugno la femmina partorisce un piccolo, che in circa 5 settimane inizierà a cacciare autonomamente insetti. La femmina uscirà ogni sera a caccia e tornerà per allattare il piccolo, per poi riposare insieme a lui durante le ore di luce.

In settembre-ottobre la colonia si disperde progressivamente e inizia il periodo degli accoppiamenti: i maschi, che durante l'estate conducono vita prevalentemente isolata, si mettono attivamente in cerca delle femmine. Gli accoppiamenti avvengono solo in parte nel sito dell'abbazia di Staffarda.

Sono specie che effettuano spostamenti stagionali nell’ordine di qualche decina o centinaia di chilometri e i rifugi invernali sono costituiti generalmente dalle grotte dove vanno in letargo. Non sono noti i siti di svernamento dei Chirotteri di Staffarda, ma queste specie trascorrono l'inverno, solitamente, entro 50 Km dai rifugi estivi, benché si conoscano casi di spostamenti notevoli, fino a un massimo di 488 Km.

I numerosi cartelli informativi spiegano ogni passaggio della visita. Annualmente, a giugno, si svolge a Revello una visita guidata "Arte e Ratavuloira" con le guide turistiche dialogART, che quest'anno è giunta alla sesta edizione, a cui segue un approfondimento sulla colonia con gli esperti della Stazione Teriologica Piemontese.

Qui il link di Google Maps per raggiungere l'Abbazia: https://goo.gl/maps/cQzVs9DFfFnEnhYz8

Qui il Centro Regionale Chirotteri, dove si possono trovare informazioni su questi animali: http://www.centroregionalechirotteri.org/

Qui il sito dell'Ordine Mauriziano con le pagine dedicate all'Abbazia di Santa Maria di Staffarda: http://www.ordinemauriziano.it/abbazia-di-santa-maria-staffarda

 

 

 

 

Autori: Mara Calvini (chirotterologa), Dario Olivero (Parco fluviale Gesso e Stura), Elena Patriarca (Stazione Teriologica Piemontese), Valentina Strocco (dialogART Associazione per Abbazia di Staffarda)

Tag: chirotteri, pipistrelli, abbazia di Staffarda