Parco fluviale Gesso e Stura

Il Parco fluviale Gesso e Stura si estende su 14 Comuni in provincia di Cuneo, lungo il fiume Stura di Demonte e il torrente Gesso, per un totale di 70 Km di corsi d'acqua.

LA STORIA

A partire soprattutto dal boom economico degli anni '60, l'ambiente fluviale intorno alla città di Cuneo aveva subìto un pesante degrado. Le numerose attività produttive, ma anche alcuni privati, utilizzavano le fasce ripariali senza particolare rispetto per questi fragili ecosistemi. Le associazioni ambientaliste (Associazione Protezione Fauna, Italia Nostra, Legambiente, LIPU, Pro Natura e WWF) e culturali (ACLI, ARCI, CAI e Associazioni Consumatori) avanzarono una proposta di istituzione di un Parco fluviale in una lettera datata 17 settembre 1979, in cui chiedevano al Presidente del Comitato Comprensoriale e al sindaco di Cuneo di impegnarsi per la realizzazione di un'area protetta per la conservazione naturalistica, e che potesse restituire alla cittadinanza la fruibilità delle zone perifluviali, storicamente importantissime per la città.

 

Una petizione formale con 11000 firme documentava l'interesse dei cittadini per questa iniziativa, che nel 1983 portò a realizzare una importante mostra in San Francesco: "Tra Gesso e Stura - realtà natura e storia di un ambiente fluviale", seguita dal catalogo omonimo che ancora oggi è un punto di riferimento per la storia naturale del territorio. Al libro parteciparono diversi professionisti delle varie aree di interesse, dall'archeologia alla conservazione ambientale.

 

Nel 1986 il Piano Regolatore stabilisce alcuni lavori per il Parco della Natura: impianti sportivi, il Nuvolari, la pedancola sul Gesso, la pista ciclabile, il risanamento per alcune aree, l'insediamento del Canoa Club, il Cucu, l'Oasi della LIPU, il censimento dei boschi, delle proprietà, delle attività produttive e l'individuazione delle aree di maggiore valenza ambientale. Tutte queste azioni avevano lo scopo di avviare un'attività conoscitiva per poi poter realizzare interventi mirati alla istituzione del parco vero e proprio.

 

Tuttavia fino al 1999 non ci furono sostanziali passi avanti, finché il Comune di Cuneo partecipò al progetto PRUSST (Programma di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio): risale al 2001 l'inserimento in questo programma di una serie di interventi per la valorizzazione degli ambiti fluviali, fra cui percorsi pedonali e ciclabili, laghetti, bonifica di aree su cui sorgevano discariche.

 

Si arriva così al 2003, anno in cui viene approvato il Piano generale di coordinamento per la valorizzazione e difesa degli ambiti fluviali: l'area individuata si estendeva su circa 1565 ettari per 13,5 Km di lunghezza e, in media, 1 Km di larghezza. Il progetto tutelava gli aspetti naturalistici, storici, architettonici, culturali e agricoli dell'area, sia per recuperare le zone ancora naturalisticamente interessanti, sia per contribuire al miglioramento della qualità di vita della cittadinanza.

 

Il 5 ottobre 2006 si portò alla V Commissione Conciliare permanente della Regione Piemonte la "proposta di legge di iniziativa di Enti Locali n. 266 "istituzione del Parco fluviale di Cuneo". Questo primo nome venne poi mutato in Parco fluviale del Gesso e dello Stura, e infine Parco fluviale Gesso e Stura, stabilito dalla legge regionale n. 3 del 19 febbraio 2007, approvata all'unanimità in Consiglio regionale il 6 febbraio.

 

Il Parco si amplia con la legge regionale n. 16 del 3 agosto 2011 con la partecipazione dei Comuni di Borgo san Dalmazzo, Castelletto Stura, Centallo, Cervasca, Montanera, Roccasparvera, Roccavione, Sant'Albano Stura e Vignolo, che a partire dal 1 gennaio 2012 portano a 4050 gli ettari del Parco, con 60 Km di fiume e quasi 100.000 abitanti.

 

L'ultimo passaggio in ordine di tempo è la legge regionale n. 11 del 19 aprile 2019, che aggiunge i Comuni di Fossano, Trinità, Salmour e Rittana, portando a 14 i Comuni partecipanti, con 5500 ettari e 70 Km di fiumi, per un totale di circa 120.000 residenti. In questa occasione il nome diventa Parco naturale Gesso e Stura, pur restando "Parco fluviale" come nome tradizionale nelle comunicazioni col pubblico.

IL PARCO OGGI

Sviluppandosi in un'area fortemente antropizzata, il Parco fluviale intreccia strettamente l'attività di conservazione della biodiversità con gli aspetti educativi e di fruibilità. Oltre alle escursioni, alle didattiche e alle attività di educazione ambientale, ai convegni, corsi, mostre e conferenze organizzate dal Parco stesso, può ospitare a richiesta eventi organizzati da enti esterni, come è avvenuto per i corsi di apicoltura, alcune mostre fotografiche e altre attività.

La gestione del Parco è affidata al Settore Ambiente e Mobilità del Comune di Cuneo, mentre la presidenza è affidata a rotazione ai sindaci dei Comuni aderenti. Ogni anno entrano in servizio i ragazzi del Servizio Civile Universale, che si occupano delle attività organizzate dal Parco. L'organizzazione degli eventi e la gestione di alcune strutture sono affidate alla Cooperativa Itur, che segue anche il percorso sensoriale f'Orma. I volontari anziani AAA (Anziani Ancora Attivi) supportano il Parco nella manutenzione delle diverse strutture e nello svolgimento di varie attività.

Dal punto di vista naturalistico, la fauna conta 214 specie di Uccelli segnalati al 2021, 25 specie di mammiferi, 9 di Anfibi, 8 di Rettili, 54 specie di Farfalle diurne e 41 di Libellule.

 

LE STRUTTURE

 

 

LA CASA DEL FIUME

Il Centro di Educazione Ambientale Transfrontaliero del Parco Fluviale Gesso e Stura, la Casa del Fiume, nasce per ospitare le iniziative di educazione ambientale, mostre temporanee, convegni, corsi, conferenze e altre attività. Si invita a seguire il sito istituzionale del Parco e i canali social per restare aggiornati sulle varie attività.

Nel giardino della Casa del Fiume trovano posto anche altre strutture, interconnesse fra loro l'apiario didattico, il forno, le coltivazioni, il prato trattato, il prato naturale, il bug hotel, il greto, il lago didattico, il bosco didattico.

La Casa del Fiume è costruita con uno sguardo attento all'edilizia sostenibile: interamente in legno non trattato, cura la risorsa energetica grazie a 70 metri quadri di pannelli fotovoltaici e un impianto di riscaldamento geotermico. Il pavimento in cemento, le finestre più ampie a sud e più piccole a nord, la tettoia sporgente che ombreggia in estate, col sole alto, e lascia passare i raggi in inverno quando il sole è più basso, il tetto verde e altri accorgimenti ancora sono tutte soluzioni per regolare la temperatura durante l'anno. I pilastri sono tronchi recuperati nel greto del Gesso.

L'impianto di fitodepurazione porta le acque nelle cisterne da 25.000 litri e da qui al laghetto didattico, costruito in modo da preservarne la qualità. Il laghetto ospita in primavera Raganelle, Rospi smeraldini e Libellule.

L'apiario didattico ha una struttura interna a gradinate per poter accogliere scolaresche, visitatori e corsi di apicoltura: l'ampia vetrata permette di seguire le operazioni dell'apicoltore in esterni, direttamente sulle arnie. Tramite una telecamera inserita nell'arnia, che trasmette le immagini su uno schermo, si possono vedere le api al lavoro stando in sicurezza all'interno dell'apiario.

Il giardino ha una parte di prato raso per le attività all'aria aperta, e una lasciata crescere più naturalmente nei pressi dell'apiario, per gli insetti impollinatori. Qui c'è anche il grande bug hotel a forma di arco a sesto acuto, che accoglie gli imenotteri solitari e offre rifugio per l'inverno agli insetti come le coccinelle.

Il bosco è molto giovane: è stato piantato nel 2015 per ricordare i 50 anni di Pro Natura Cuneo: conta 75 alberi che si vedranno crescere nel tempo modificando l'habitat locale, man mano che diventerà un vero bosco,

Dietro la Casa del Fiume vi sono diverse vasche di coltivazione per piante dedicate agli impollinatori, ortaggi e anche cereali, che vengono poi utilizzati nelle attività del forno, per esempio con "dal chicco al pane", attività per scolari che li porta a raccogliere il grano, macinarlo, impastarlo e infine cuocere le pagnotte.

Nell'autunno 2021 viene costruita la nuova sezione della Casa del Fiume, che accoglierà gli uffici e una grande sala dedicata alle conferenze, proiezioni, esposizioni di mostre ecc.

L'INFOPOINT

Il punto informativo del Parco si trova a Cuneo di fronte alla Casa del Fiume, in piazzale Walther Cavallera: qui è possibile anche affittare le biciclette del parco bike. L'Infopoint è vicino alle piste ciclopedonali, al percorso sensoriale f'Orma e all'ascensore panoramico, che garantisce un facile ritorno in città.

f'Orma

Il percorso sensoriale si sviluppa in un'apposita area compresa fra l'Infopoint e la pista ciclabile del lato Gesso, nelle vicinanze della Casa del Fiume a Cuneo. L'area è recintata e si accede solo su appuntamento e con visite guidate. I visitatori possono trovare un contatto diretto con l'ambiente camminando a piedi nudi su diversi substrati come ciottoli, sabbia, foglie e acqua. Le visite sono guidate e il percorso occupa circa un'ora, ma può comprendere anche spunti diversi, come il saluto al sole o altre attività che vengono segnalate sul sito e sui social.

L'ORTO DIDATTICO

È stata la prima delle strutture costruite dal nascente Parco per le attività di educazione ambientale, soprattutto con le scuole. Si trova lungo la pista ciclabile del Gesso, all'altezza dei campi sportivi di Cuneo. Le diverse aiuole sono organizzate in modo da poter essere utilizzate da tutti, anche su carrozzina. Recentemente si è aggiunta anche la grande serra.

LE PISTE CICLABILI

Percorrono quasi tutta l'estensione del Parco fluviale per circa 100 Km di sviluppo, in parte su sterrato, in parte su asfalto. Il tratto lungo Gesso è chiuso al traffico automobilistico fino all'area relax nei pressi del Santuario degli Angeli, poi prosegue verso monte risalendo il corso del torrente. Si alternano campi coltivati tipici dell'area periurbana e boschi ripariali, con facile accesso al greto quasi in ogni punto. Molto interessanti i prati incolti più aperti, con vegetazione particolare di aree aride. Sul lato Stura la pista ciclabile è più rustica e fiancheggia l'ambiente rurale anche nelle vicinanze dei canali storici di Vignolo. Nell'area della confluenza Gesso - Stura si può passare da un fiume all'altro o proseguire verso l'area di Tetti Lupo con i suoi laghetti per birdwatching, attraversare il bosco di Sant'Anselmo e proseguire lungo Stura fino a Fossano, oppure salire all'area dei Sagnassi di Centallo. All'Infopoint si possono ritirare le carte delle piste ciclabili con i diversi percorsi, che sono tutti segnalati sul campo con paline, bacheche e leggii.

LA CASA DEL BOSCO

La struttura sorge in posizione strategica a pochi passi dall'Oasi Naturalistica "La Madonnina", a Sant'Albano Stura. Al momento è ancora in fase di sistemazione, ma è diventata il nuovo punto di parcheggio per le visite all'Oasi da quando la strada classica non è più percorribile per un'ordinanza comunale in seguito alle piene del fiume.

 

LE AREE NATURALISTICHE

 

LA GROTTA DEL "BUCO DELL'ARIA CALDA"

La piccola grotta ha un ingresso molto stretto, chiuso da una grata di sicurezza. Si tratta di una cavità carsica posta quasi alla sommità della collina di Vignolo. Alcune specie dell'interessantissima e ricca fauna si sono rifugiatate qui in epoca glaciale, adattandosi all'ambiente sotterraneo e diventandone tanto legate che, terminate le glaciazioni, non hanno più potuto tornare all'esterno, come ad esempio un particolare Pseudoscorpione.

MEANDRI DI ROCCASPARVERA

A quest'area è dedicata questa scheda per l'approfondimento dell'aspetto geologico della dinamica fluviale. Qui il fiume Stura ha scavato dei profondi meandri incassati nel periodo successivo allo svuotamento del lago glaciale di Moiola. Tutta la zona è interessantissima sia sotto l'aspetto geomorfologico, sia per l'ambiente di bosco ripario che offre.

LA FORRA

Dei molti punti di interesse di questa zona citiamo qui la forra immediatamente a valle della diga di Roccasparvera: anticamente c'era un ponte e sulle due pareti di roccia verticale ai lati del fiume si possono vedere ancora gli scavi dove erano inseriti gli elementi di sostegno. Il fiume qui è profondo e ha un colore molto chiaro, azzurro brillante, dovuto all'aria raccolta dal salto della diga. Si può vedere il Merlo acquaiolo, per esempio, mentre nel fiume vivono pesci di acque pulite lo Scazzone di fiume, la Lampreda e la Trota marmorata.

BOSCO DELL'IMPERO

Storico bosco sulla collina di Vignolo, con diversi sentieri che conducono anche ai prati di versante fino alla zona calcarea in alto. In inverno è frequentato anche da Cervi, ma per l'habitat di bosco montano tutta l'area riveste motivo di interesse naturalistico.

PERCORSO "PAROLE DI LEGNO"

Il percorso è attrezzato con cartelli che spiegano le singole specie di alberi che si possono incontrare lungo lo sviluppo. Si raggiunge in riva sinistra di Stura all'altezza di S, Croce di Cervasca e si inoltra in un fitto bosco sulla riva del fiume, attraversato da alcuni canali derivati dal fiume stesso, di alto pregio naturalistico per la vita che ospitano.

RISERVA STURA

Si trova sulla riva destra di Stura poco a monte della Coop di Cuneo. La sequenza di boschi fitti alternati a campi coltivati, e l'interessante ambiente della ripida riva del terrazzo fluviale, rendono quest'area, peraltro poco frequentata, decisamente interessante per l'osservazione della fauna: al mattino si possono incontrare facilmente piccoli gruppi di Caprioli, per esempio.

CONFLUENZA

Il primo incontro di Gesso e Stura in superficie avviene poco a valle dello scarico del depuratore. In zona le acque del Gesso sono captate per alimentare il canale di Bene, che da qui raggiunge Bene Vagienna e prosegue fino a Cherasco con varie diramazioni, per concludere il suo percorso in Stura. L'area presenta la tipica variabilità delle zone golenali, dove ad ogni piena si formano nuovi piccoli stagni, per lo più senza vegetazione, ambiti dalle specie pioniere come Libellula depressa o Bufotes viridis. Nei boschi ripariali non è difficile scorgere Caprioli e a volte Cinghiali. L'argine che permette il passaggio fino alla presa del canale di Bene può cedere con le piene primaverili, ma viene comunque ripristinato.  Nelle vicinanze si trovano i laghi di Tetti Lupo con il capanno dedicato al birdwatching.

TETTI LUPO

Si rimanda alla scheda dedicata per l'approfondimento. Il Consorzio Valle Gesso ha realizzato due laghi vicino alla confluenza nella zona di Tetti Lupo. In pochi anni si sono censite 150 specie di Uccelli, alcuni molto rare. Un capanno per birdwatching permette l'osservazione senza disturbarli, ma si raccomanda di osservare anche tutta l'area alla ricerca di Farfalle e Libellule, per esempio, fino alla zona lungo il fiume.

BOSCO DI SANT'ANSELMO

Per l'approfondimento di questo bosco da seme si rimanda alla scheda dedicata, mentre qui si accenna solo alla varietà di ambienti che offre quest'area: il bosco planiziale è uno degli ultimi lembi residui di quello che anticamente ricopriva tutta la zona, ricco di risorgive. I laghetti costruiti lungo l'autostrada si aggiungono alle numerosissime risorgive e creano una continuità di zone umide con le loro peculiarità naturalistiche, fra cui ricordiamo la farfalla Lycaena dispar e le libellule Coenagrion caerulescens e C. scitulum, tutte piuttosto rare. Le radure ospitano una fragile popolazione di Maculinea arion, di cui si studia l'andamento con l'Università di Torino. Nel bosco si può incontrare per esempio il Picchio nero o il Picchio rosso minore: per l'elenco si rimanda ai Piani naturalistici in bibliografia. Il tratto del fiume è un altro elemento di interesse come anche i prati aridi con Olmi e la rete di piccoli canali.

CASTELLETTO STURA

Il greto del fiume ospitava in passato una ricca colonia di Sterne comuni, che lasciò la zona in seguito alle mutazioni del sito dopo le alluvioni degli anni '90. Oggi le Sterne nidificano all'Oasi "La Madonnina", mentre a Castelletto Stura sono ancora di passaggio. QUI si possono vedere anche Uccelli come l'Airone bianco o l'Airone rosso e sul greto si può incontrare il Corriere piccolo, estremamente mimetico. Nelle vicinanze del ponte vi è una zona ad acqua lenta, e sulle rive crescono i boschi ripari con le radure più aride, che vengono percorse dai migratori che seguono il corridoio ecologico del fiume.

MONTANERA

Il fiume Stura in questa zona ha diversi motivi di interesse, anche per la presenza di zone con acqua lentica dove, per esempio, è facile incontrare il Martin pescatore. Le zone umide di questo tipo possono offrire una panoramica di biodiversità molto ricca, unita alla varietà di ambienti circostanti come i boschi ripariali, i campi coltivati, i canali e i prati naturali.

LAGO DI S. ANNA

Nei pressi delle cave di San Sebastiano sorge il lago di Sant'Anna. Si tratta di un piccolo invaso irriguo, artificiale, che in passato era stato attrezzato con capanni. Le costruzioni sono poi state abbandonate ma sono ancora in sito e vi sono anche pannelli informativi a tema naturalistico. Sul lago si possono vedere diverse specie di Uccelli acquatici, ma come spesso succede, anche i dintorni hanno motivi di interesse per gli Insetti che li frequentano.

OASI NATURALISTICA "LA MADONNINA"

Si trova lungo il fiume a Sant'Albano Stura ed è una delle zone più pregevoli e famose del parco. Totalmente recintata, è gestita da una associazione di volontariato. Anche in questo caso si rimanda all'apposita scheda. Dai capanni attrezzati e dall'altana a tre livelli si possono vedere le 200 e più specie di Uccelli che abitano l'Oasi, con una garzaia e un roost di Aironi guardabuoi e Garzette, un giardino per le Farfalle, una marcita per gli Anfibi e diverse piattaforme galleggianti. Nell'Oasi vengono svolte numerose attività durante l'anno e si possono seguire i canali social dell'Oasi e del Parco fluviale per restare aggiornati. In bibliografia sono inseriti i link ai rispetti siti internet.

LAGHI DI SAN SEBASTIANO

Una cava di inerti sta cessando la sua attività e i laghi che si sono formati nelle zone di scavo si stanno rinaturalizzando. Quest'area eredita l'avifauna della vicina Oasi "LA Madonnina" e potenzia la valenza ecologica di tutta la zona: il ripristino ambientale previsto costruirà anche qui dei capanni osservativi che ne accresceranno l'interesse. Già adesso si possono vedere i Cavalieri d'Italia e gli Svassi maggiori che nidificano sui laghi.

LA FORESTA FOSSILE

la Stura a Fossano è in forte attività erosiva e si può vedere molto bene questa particolarità nella zona della Foresta Fossile (vedi scheda QUI) . I tronchi e i rami emergono dal letto del fiume dopo le piene: risale a circa 4 milioni di anni fa ed è composta principalmente da Glyptostrobus europaeus, una conifera che viveva in ambiente paludoso durante il ritiro definitivo del mare del golfo padano. Ad ogni piena il fiume distrugge i reperti precedenti e ne porta in luce di nuovi, rendendo l'area sempre interessante da rivisitare.

ROCCAVIONE

Il Comune di Roccavione ha fatto un profondo intervento sui Giardin d'Ara: qui l'area attrezzata può accogliere i visitatori per il percorso che sale alla Rocca, da cui si gode di una magnifica vista sullo sbocco della valle Gesso. Il sentiero è attrezzato con cartelli a tema naturalistico e diverse stazioni per attività fisica. In zona vi sono anche le famose Sequoie, di cui si parla in questa scheda.

CROCETTA

Tutta l'area fu ripristinata nel 1998, come si può vedere dalla maggioranza degli alberi relativamente giovani. Le parti naturali più interessanti si trovano lungo il Gesso: sul greto si possono vedere piante adattate alla vita in ambiente xerico, mentre nei prati aridi si trovano associazioni vegetali molto simili a quelle dell'ex riserva di Tetto Bruciato (sull'altra sponda del torrente). Il bosco è stato oggetto di un intervento di riqualificazione nel 2021 con la sostituzione della piattaforma in legno e la creazione di piccole cataste per la fauna minore, che qui troverà rifugio e possibilità di nidificazione, ricavate dal tagli in zona di specie esotiche invasive. Il laghetto costruito nel 2010 non era più funzionale ecologicamente, essendo stato interrato quasi completamente in seguito all'invasione delle tife provenienti dai laghi del vicino campo da golf, in zona Mellana. Anch'esso nel 2021 è stato completamente rifatto durante i lavori di ripristino. In aggiunta, si è creato un nuovo grande lago nel prato adiacente, piantumato con essenze autoctone sia sulle rive che in acqua. Le sponde curvilinee e l'isola al centro sono pensate per offrire più metri lineari di interfaccia acqua - terra per favorire la riproduzione di anfibi come Rospi smeraldini, Raganelle e Tritoni. In tutta l'area si sono tagliate le piante invasive e ripiantate essenze autoctone.

MELLANA

I prati aridi e le siepi naturali lungo il Gesso in località Mellana, fra il campo da golf e il ponte dell'attraversamento est-ovest, sono un importante hotspot ornitologico, seguito da Cuneobirding e dal Parco fluviale. Il sito è stato oggetto di studio dell'avifauna locale tramite inanellamento. Con questa tecnica si possono riconoscere uccelli che di solito sono molto elusivi, come per esempio l'Usignolo, abbastanza frequente, o Canapino maggiore, decisamente raro.

TETTO BRUCIATO

Questa area, in sponda destra del Gesso, è denominata Tetto Bruciato per via della cascina omonima sulla riva sinistra, mentre nelle vicinanze c'è l'abitato di Tetto Dolce, che raccorda la zona con quella della Mellana. Si estende a monte e a valle del ponte della Pace (attraversamento Est-Ovest del Gesso) e comprende una serie di prati aridi estremamente ben conservati, che includono anche l'habitat prioritario 6110* "Formazioni erbose rupicole calcicole o basofile dell'Alysso-Sedion albi", in allegato I della Direttiva Habitat. Altri ambienti di pregio sono le siepi di Ligustro e Viburno.

AREA FARFALLE "IN UN BATTITO D'ALI"

Sorge lungo la pista ciclabile poco a valle del ponte della Pace sul torrente Gesso in sponda sinistra. Il percorso si chiama "In un battito d'ali" e riprende la forma di una farfalla ad ali chiuse. Lungo il tragitto vi sono chiazze di piante aromatiche per supportare diverse specie di farfalle, illustrate da appositi cartelli. L'area fu progettata in seguito al primo studio sui Lepidotteri diurni del Parco nel 2006.

LAGHETTI "STAGNI E DINTORNI"

Lungo il Gesso all'altezza di Corso Vittorio Emanuele a Cuneo, è stato costruito nel 2020 un piccolo laghetto dove in cui si era formata una fitta macchia di Robinia pseudacacia. Si è trattato quindi di un'opera di ripristino ambientale che vuole assicurare in questa zona un punto d'acqua stagnante per la piccola fauna delle zone umide. Il laghetto si aggiunge agli altri due poco più a valle, lungo la pista di Mountain bike, che hanno invece acqua temporanea, quindi con caratteristiche ecologiche diverse.

Questo rapidissimo excursus su alcune delle aree del Parco fluviale non può essere esaustivo e intende unicamente invitare alla visita, anche degli angoli meno frequentati e meno conosciuti. Per l'esplorazione del Parco si ha anche la possibilità di usare la bicicletta, data la presenza di piste ciclabili lungo i fiumi. Gli avvistamenti di piante, animali o elementi interessanti possono essere fatti al Parco oppure al museo Appunti.

 

Per le numerose attività organizzate sul territorio si suggerisce di seguire i canali del Parco, e anche quelli delle Associazioni o di altri Enti che spesso organizzano eventi nelle strutture del Parco stesso.

CONTATTI

 

Parco fluviale Gesso e Stura
Piazza Torino, 1 - 12100 CUNEO
Telefono: +39 0171 444.501
E-mail: parcofluviale@remove-this.comune.cuneo.it

 

Casa del Fiume
Piazzale Walther Cavallera, 19 - 12100 CUNEO

 

Eventi
E-mail: eventi.parcofluviale@remove-this.comune.cuneo.it

 

Didattica
E-mail: didattica.parcofluviale@remove-this.comune.cuneo.it

BIBLIOGRAFIA

 

 

Carta del Parco, scaricabile in pdf:

quadro nord

quadro sud

 

Cordero M., Gautero L. (a cura di), 2017: Un paesaggio ritrovato - Dieci anni di Parco. L'Artistica ed., Savigliano

 

Cordero M., Fino C. (a cura di), 1983: Tra Gesso e Stura - realtà natura e storia di un ambiente fluviale. L'Artistica ed., Savigliano

 

Dadone P., Ariano F., 2017: Andar per erbe nel parco fluviale. Una guida alla scoperta delle piante spontanee che s'incontrano passeggiando nel parco fluviale Gesso e Stura. Editore: Più Eventi

 

Mellano P., Mamino L., 2012. Abitare il Parco. Progetti per il Parco fluviale Gesso e Stura a Cuneo. Scaricabile in pdf da QUI

 

Oliva G.: Il diario di Matteo - Appunti di un guardiaparco

 

Un parco in Comune. Pieghevole in quattro lingue di presentazione del territorio, percorsi, punti di interesse del Parco fluviale Gesso e Stura.

Scaricabile in pdf in:

italiano

inglese

francese

tedesco

 

Piani naturalistici del Parco fluviale Gesso e Stura, scaricabili da QUI

 

 

Quaderni di educazione ambientale (1): Elisabetta Spadoni, 2007 (ristampato e aggiornato 2016): in quattro parti scaricabili in pdf:

 

Cuneo fra i ciottoli di Gesso e Stura

 

La flora del Parco fluviale

 

La fauna del Parco fluviale

 

L'orto didattico del Parco fluviale

 

Quaderni di educazione ambientale (2): Gerbaudo C., Olivero D., 2012: Le Farfalle del Parco fluviale, gli Anfibi del Parco fluviale.

Scaricabile in pdf da QUI

 

Quaderni di educazione ambientale (3): Olivero D., 2014: Le libellule del Parco fluviale Gesso e Stura

Scaricabile in pdf da QUI

 

SCN 2008: Percorso tematico Gino Giordanengo - Raccolta di testi

Scaricabile in pdf da QUI